Lavoro agile, sicurezza-Covid19, buoni pasto, vdc 11 maggio

Nazionale -

Non accetteremo pseudo richieste e tabelline inviate per posta o addirittura telefonate dei direttori da nord a sud, che “invitano” alcuni lavoratori in “lavoro agile” a recarsi qualche giorno a settimana nei luoghi di lavoro. Diffidiamo dall’usare il “potere” datoriale per tali pressioni psicologiche sui lavoratori!

Il governo ha reso il “lavoro agile” modalità ordinaria di lavoro in tutta la P.A., esteso fino al 31 luglio 2020 dal d.g. personale in relazione alla durata dello stato di emergenza sanitaria, dichiarato dal Consiglio dei ministri fino al 31/7/2020.

Sono autorizzati in presenza, eseguendo sanificazioni giornaliere, fornendo quotidianamente gel igienizzanti e Dpi (mascherine/guanti), assicurando distanziamento e raccordo datore/medico competente, i lavoratori addetti ai settori strettamente connessi alla pandemia e alle attività indifferibili che non possano essere svolte da remoto.

Fino ad oggi i lavoratori hanno dato dimostrazione di esemplare attuazione delle politiche governative di prevenzione e contenimento del Covid-19 ed esecuzione delle attività lavorative in “lavoro agile” con strumentazioni proprie. Se e chi non le ha potute svolgere appieno, non ha alcuna responsabilità!

Crediamo si possa attuare, ora, un piano di acquisto e fornitura di pc e hw per il “lavoro agile” e di collegamento con i pc di ufficio da remoto per ampliarne le attività, come annunciato nelle riunioni con le OO.SS. il 14 e il 21 aprile 2020 dal dott. Celotto che, inoltre, informava di estendere il “lavoro agile” come modalità ordinaria di lavoro anche dopo l’emergenza sanitaria.

Sarebbe un investimento irrisorio, se messo a confronto con la spesa di milioni di euro dell’appalto informatico ai privati. se proprio si vuole risparmiare - in base al criterio che informa le P.A. - basta mettere in “lavoro agile” anche le attuali dotazioni informatiche presenti negli uffici.

Se il governo con il dpcm del 26 aprile 2020 ha inteso dare direttive alla P.A. per rendere ed estendere “il lavoro agile” come ordinaria forma di lavoro nella P.A. anche dopo la fine della pandemia - per cui vige lo stato di emergenza sanitaria dichiarato fino al 31 luglio 2020 - di certo non si può contravvenire a queste norme, confermate dallo stesso dpcm e dalla proroga del “lavoro agile” al 31/7/2020.

Allo stato attuale non è possibile prevedere quando cesserà l’emergenza, per questo il “lavoro agile” dovrà continuare per tutti, senza alcuna esclusione.

Aspettiamo le precise indicazioni sulla sicurezza e l’igiene per la prevenzione e il contenimento Covid-19 e la loro rigorosa applicazione in tutti gli uffici periferici e centrali insieme alle relative ispezioni di controllo.

Chiediamo che venga svolta urgentemente la valutazione dei luoghi di lavoro e il sopralluogo dell’ISS. anche negli uffici periferici, per ora eseguiti solo negli uffici centrali.

 

Il Ministero della Salute è responsabile per la totalità degli uffici, al di là della responsabilità del d.lgs 81/08, colmando prioritariamente le “lacune” di sicurezza dei lavoratori degli uffici periferici rimasti in presenza dall’inizio della pandemia e quasi dimenticati insieme agli stessi uffici! Tali questioni saranno oggetto della riunione con le OO.SS. lunedi 11 maggio, insieme alle misure di sicurezza Covid-19.

Ricordiamo che ancora non si hanno riscontri in merito alle richieste della USB PI, oggetto delle riunioni con le OO.SS. del 14 e del 21 aprile:

  1. Trattative ipotesi di accordo Art.7 2019 e FUA 2018 iniziate lunedì 20 aprile, sulla quale l’Amm.ne aveva fornito ipotesi di possibilità di firma entro maggio.
  2. Tempi di accredito dei BUONI PASTO arretrati gennaio-febbraio 2020, le regioni interessate e la reale causa del ritardo Consip.
  3. Richiesta di aumento FUA che l’Amministrazione ha preso impegno a riproporre al Ministro della Salute, senza il quale non è possibile utilizzare il FUA dei lavoratori per le progressioni economiche, in quanto già utilizzato per le P.E. 2017-2019. Ai lavoratori non bastano le poche decine di passaggi di area previsti solo per alcuni profili professionali, lasciando tutti gli altri fermi per anni.
  4. Protocollo di sicurezza COVID-19 uniforme tra Uffici Periferici e Centrali da applicare rigorosamente sulle norme di sanificazione, distanziamento, prevenzione e messa in sicurezza da applicare rigorosamente in tutti gli UFFICI USMAF-SASN, UVAC-PIF e CENTRALI del Ministero della Salute.

 

INFORMARE E DIFENDERE I LAVORATORI, INSIEME, SEMPRE!

 

 

USB P.I. Ministero SALUTE