RdB CUB E' DAVVERO DALLA PARTE DEI PRECARI. CRONACA DI UN IMPEGNO

Roma -

Lo scorso venerdì 16 giugno 2006, si è tenuta, presso la sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma, l’assemblea nazionale dei lavoratori precari della pubblica amministrazione.

 

Il luogo della riunione è stato gremito da circa un migliaio fra rappresentanti e lavoratori provenienti da tutta Italia. Molti non hanno potuto accedere alla sala, tanto che gli organizzatori sono stati costretti a sistemare altoparlanti esterni per consentire, a chi era rimasto fuori, di seguire i lavori.

L’assemblea è stata indetta per illustrare la proposta di legge, già depositata in Senato (a firma dei senatori Bulgarelli, Salvi, Tibaldi) ed in via di presentazione alla Camera, per la stabilizzazione dei precari operanti nella pubblica amministrazione.

Fondamentalmente la proposta prevede:

  • la rilevazione delle reali carenze organiche nella P.A. e l’eventuale incremento delle dotazioni
  • l’indizione di concorsi per soli titoli culturali e di servizio per la copertura dei posti risultati vacanti
  • la riserva del 50% ai dipendenti interni e del 50% ai lavoratori con contratti precari o esterni (LSU-LPU, Co.Co.Co., contratto a progetto, interinali, contratto a tempo determinato, assegni di ricerca o similari, cantieristi)
  • procedure per la stabilizzazione dei lavoratori esternalizzati delle ditte e cooperative appaltatrici dei servizi pubblici.

Presenti all’assemblea, oltre la stampa, l’On. Francesco Caruso (PRCI), la Sen. Loredana De Pretis (Verdi), l’On. Gianni Paglierini (PdCI) – Presidente della Commissione Lavoro, il Sen. Cesare Salvi (DS), l’On. Iacopo Venier (PdCI).

 

Gli interventi dei rappresentanti sindacali e dei lavoratori, interrotti più volte da fragorosi applausi, hanno evidenziato la gravità del fenomeno del precariato (300.000 precari nella sola P.A., senza contare 45.000 LSU e le migliaia di unità delle ditte appaltatrici).

Il progetto di stabilizzazione dei precari della P.A. vuol sondare le reali intenzioni d’intervento del Governo e fungere da volano per una più estesa soluzione del problema.

I lavoratori chiedono il superamento del pacchetto Treu (che ha introdotto la precarietà) e della Legge 30, la proroga dei contratti fino alla loro stabilizzazione programmata, il blocco dell’introduzione di nuovo precariato, il blocco delle esternalizzazioni.

Evidenziano la sfavorevole congiuntura nella quale il Governo annuncia pesanti manovre finanziarie, tagli ed ulteriori blocchi alle assunzioni. La stabilizzazione quindi, ha davanti a sé una strada difficile ed è per questo che è necessaria una generale mobilitazione; abbisogna di fondi che però, possono essere trovati decidendo chi debba sopportare il peso del risanamento.

Hanno ottenuto caloroso consenso anche gli interventi dei rappresentanti politici.

Il Sen. Salvi ha ricordato che la flessibilità è stata introdotta immaginando che il fenomeno sarebbe rimasto circoscritto. Ma l’esperienza negativa, maturata in un decennio, non può che condurre ad un ripensamento del modello di sviluppo, come anche dell’eventualità del reddito sociale e dell’aumento salariale automatico (nuova scala mobile).

L’On. Venier ha spiegato come il precariato sia una scelta politica, piuttosto che un’esigenza di cassa ed ha indicato che la via giusta per far crescere il Paese è quella dell’investimento, piuttosto che l’incremento  dei tagli.

La Sen. De Pretis ha posto l’attenzione sulla necessità di una riqualificazione della pubblica amministrazione. La precarizzazione, come la privatizzazione e l’esternalizzazione infatti, non hanno prodotto efficienza e risparmio, bensì aumento dei costi e decadimento dei servizi offerti ai cittadini. All’interno del fenomeno precari, la donna appare più colpita e ciò in contrasto con le politiche per la famiglia.

L’On. Caruso ha puntualizzato che precarizzare la P.A. corrisponde a precarizzare lo Stato. Ha ricordato le esperienze di Spagna e Francia per dimostrare che è possibile il cambiamento.

La precarietà appare come problema sociale che va a penalizzare tutti i cittadini, anche quelli non direttamente coinvolti.

L’invito complessivo quindi, è quello di protestare in maniera solidale ed unitaria. E’ necessario elevare la voce, prendere parte alle manifestazioni che verranno organizzate da qui in avanti, fino allo sciopero generale dei precari indetto per il prossimo 6 ottobre.

RdB CUB E’ SCHIERATA … E  TU DA CHE PARTE STAI ?

 

Il testo integrale della proposta è disponibile presso le Federazioni territoriali della RdB CUB.

Consulta il sito www.assuntidavvero.rdbcub.it - www.rdbcub.it